Fa chiarezza la Corte di Cassazione sul lavoro familiare, rasserenando particolarmente piccoli imprenditori e artigiani.Con la decisione n.4535/2018 ritorna ad affrontare l’annosa questione della qualificazione del rapporto di lavoro tra familiari, dando nuovamente torto alle operazioni presuntive spesso contenute nei verbali ispettivi dell’ INPS che tendono a negare la sussistenza di questa tipologia di rapporto di lavoro subordinato.
Esistono indici oggetivi riconosciuti da un consolidato orientamento, che consentono di riconoscere un effettivo inserimento organizzativo e gerarchico nella organizzazione aziendale. Questi indici sono:
1 onerosità della rpestazione
2 presenza costante presso il luogo di lavoro previsto dal contratto
3 osservanza di un orario di lavoro
4 il valersi da parte del datore di lavoro della rpestazione lavorativa (del familiare)
5 corresponsione di un compenso a scedenze fisse.
L’esistenza di questi requisiti all’esito dell’ attività istruttoria svolta, consente di riconoscere l’ effettività del rapporto di lavoro subordinato, a prescindere dall’appartenenza allo stesso nucleo familiare.